Il problema MPS per me è secondario rispetto all'incapacità ( o poca capacità?) di affronatare ,da parte del partito, i problemi reali del Paese e dell'esserci rinchiusi, convinti di una scontata vittoria ????, nella logica della conquista del consenso numerico e della futura ( ???? ) gestione del governo!Non vi sarà mai risposta alla crisi che viviamo se non saremo capaci di dar vita, nella vita di partito, ad una nuova linfa di valori etici e morali che le primarie non sono servite a far nascere.Si è ripetuto , forse in modo poco serio(!), che il pd è necessario al Paese e se non ci fosse sarebbe necessario inventarlo; ma quello che c'è, purtroppo, ammettiamolo con serietà, non funziona o funziona male.Il partito è diviso fra chi ritiene di dover mantenere una unità riverniciata di toni sociali e popolari che posson o accumunare tutti sopratutto all'insegna della spartizione di quel che rimane di potere, e chi , invece, vorrebbe un partito strettamente legato agli insegnamenti dell'etica morale berlingueriana dalla quale, penso siamo tutti d'accordo, siamo molto --- lontani.Oggi trova conferma la grossa intuizione di due politici : Moro e Berlinguer e ci appaiono chiari le implicazioni degli ultimi richiami dei due politici alla <prudenza>, alla <accortezza>, alla<fantasia>.Tutto questo porta a far pensare ruoli determinanti antichi o recenti, al punto che nel nostro sistema partito tende ormai a prevalere quasi eslusivamente una dimensione, sia pur naturale, della battaglia per il potere: quella del < ricatto >, il tutto essenzialmente per salvguardare le posizioni della "casta"partitica,alla luce più che altro,non solo della spirazione di per sè legittima dell'arrivo al governo,ma anche di una ricerca osessiva di conquiste di personali spazi di "potere".Il problema che bisogna avere il coraggio di porsi con lucida spietatezza,sapendo che i risultati al senato non ci consentiranno di governare da soli, è il domandarsi : un ritorno immediato alle elezioni , o una scelta di collaborazione con Cesa,Caltagirone ed il suo gruppo e l'integralismo catto-montiano, o quel che l'insegnamento Berlinguer-Moro oggi avrebbe proposto ? La formula per me troppo facile e scontata è che la < casta del partito > attauerà rimanere sempre : tutti diversi all'interno, ma tutti uniti verso l'esterno,sennò il potere, quel che rimane, crolla ed è la fine della < casta>!